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Patente a rischio per chi soffre di colpi di sonno, test obbligatori

 

 

 

osasPatente di guida a rischio per coloro che soffrono di patologiae legate al sonno e dovranno rinnovare o conseguire la patente di guida il prossimo anno, quando dovrebbe entrare in vigore la direttiva europea del primo luglio 2014, n. 2014/85/UE che tutti gli Stati membri sono obbligatio a recepire entro il 31 dicembre 2015. La normativa in questione infatti, una volta recepita dallo Stato Italiano, renderà obbligatori gli interventi diagnostici e terapeutici  richiesti per il conseguimento dell’idoneità psico-fisica alla guida per tutti i conducenti di veicoli a motore con sospetta OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno).  Si tratta di una piccola grande rivoluzione nel settore della sicurezza stradale da un lato e della salute dei pazienti dall'altro. Il decreto rappresenta infatti una prima fondamentale risposta al problema della sonnolenza e ai colpi di sonno alla guida.
il controllo delle apnee notturne avverrà in diverse fasi nei confronti dei soggetti che già soffrono della sindrome di apnee ostruttive nel sonno. La prima consiste in un colloquio, dove il medico individuerà le prime condizioni di rischio,  russamento, obesità, ipertensione arteriosa farmaco resistente, diabete, cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatie. Il risultato del colloquio determinerà se attuare la seconda fase, ossia un questionario sulla sonnolenza diurna, da cui emergeranno tre profili di rischio per la guida di autoveicoli: basso, medio ed elevato. In caso di dubbi circa l’idoneità o la sicurezza di guida, l’accertamento dei requisiti di idoneità psichici e fisici sarà demandato alla commissione medica locale.

In quella sede potranno autorizzarsi alla guida i soggetti affetti da sindrome da apnee ostruttive notturne moderate o gravi che dimostrino un adeguato controllo della sintomatologia presentata con relativo miglioramento della sonnolenza diurna, se del caso confermato da parere specialistico di strutture pubbliche.

In ogni caso, anche qualora si dovesse ritenere “idoneo” un soggetto a rischio, la validità della patente rilasciatagli o rinnovatagli, eventualmente anche con prescrizioni da parte della Commissione Medica Locale, sarà sottoposta ad una durata molto breve: al massimo un anno. Ma ben potrà essere anche inferiore, obbligando il patentato a sottoporsi a ravvicinati controlli a conferma dell’idoneità.